Tarlo del Legno

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Anobium punctatum, (noto anche come tarlo) è un insetto che si nutre della polpa del legno. La sua disposizione xilofaga è infatti all’origine del più comune appellativo di tarlo del legno, o anche tarlo dei mobili.

Di forma cilindrica, con elitre marrone scuro. Raggiunge una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 mm. Il pronoto è simile ad un cappuccio da frate che copre la testa dell’insetto. Le antenne sono separate alla base e caratterizzate dal fatto che gli ultimi tre articoli sono considerevolmente più lunghi e larghi dei precedenti.

Gli esemplari femmina di A. punctatum depongono le uova (tra le 20 e le 60) in vecchi fori di sfarfallamento e/o in fessurazioni del legno. Dopo 4-5 settimane le larve appena schiuse penetrano all’interno scavando gallerie dal diametro di appena 1-2 mm, ivi stanziano fino a metamorfosi completa. Le larve si nutrono di cellulosa ed amido, e depositano fibre di legno ed escrementi, ovvero il “rosume”. Solamente quando la larva raggiunge la forma adulta (primavera e autunno) fuoriesce dal legno per sfarfallare all’esterno, lasciando dei caratteristici fori, dal diametro di 2 mm circa, indicativi del suo passaggio. Il rosume è scarso e i depositi granulari sono a forma di limone. Le larve di Xestobium rufovillosum, invece presentano colore bianco e corpo molle e una forma quasi scarabeiforme e si nutrono di cellulosa, emicellulosa e lignina; sostanze organiche molto complesse digeribili grazie a particolari enzimi molto potenti. L’incubazione all’interno del legno può durare anche più di 3-4 anni.

La presenza dei fori sulla superficie legnosa è indicativa quindi di uno sviluppo già terminato. All’interno del legno restano infatti soltanto le gallerie vuote, gallerie che rappresentano una grave minaccia sia per la salute di fusti vivi che per l’integrità della mobilia e di qualsiasi manufatto in legno, in quanto compromettono le funzioni vitali nei primi e la stabilità e robustezza nei secondi. Le condizioni di temperatura minima necessaria all’accrescimento del tarlo del legno è di 13-14 °C e l’umidità relativa deve essere superiore al 50%.

In generale A. punctatum predilige deporre le uova nel legno situato in ambienti domestici perché questo è di più facile digeribilità e lontano da condizioni atmosferiche sfavorevoli. Il variare della temperatura rende impossibile tracciare una cronologia assoluta della metamorfosi di A. punctatum, cosicché possono verificarsi episodi di sfarfallamento anticipati o ritardati rispetto alla norma.

Difesa dai danni

Per bloccare un’infestazione di A. punctatum ci si orienta frequentemente all’utilizzo di appositi insetticidi, come la Permetrina. Gli insetticidi in forma liquida agiscono solo sugli insetti allo stadio adulto o allo stadio pupale che sono già migrati alla superficie del legno (di solito tra i mesi di marzo e maggio) e possono attaccare o rovinare la superficie esterna del legno. I trattamenti, oltre a raggiungere facilmente anche gli esemplari più interni indipendentemente dallo stadio larvale in cui si trovano, non rovinano il legno.

La conformazione dell’Ovopositore delle femmine permette l’ovodeposizione soltanto nelle piccole fenditure. Il materiale legnoso levigato o trattato con smalti, resine e vernici risulta inattaccabile da questa specie.

Un sistema di lotta ecologica, ovviamente per pezzi di piccole dimensioni, consiste nel riporre l’oggetto infestato in un Congelatore per alcuni giorni. La bassa temperatura infatti uccide le larve ma occorre preventivamente valutare i danni che il freddo potrebbe provocare ai manufatti. L’ultimo metodo introdotto per la lotta agli anobidi in generale, tra cui l’anobium punctatum, è il metodo anossico. Questo sistema, introdotto nell’ultimo quindicennio, ha il vantaggio di essere contemporaneamente innocuo per i materiali, ma efficace con l’insetto infestante in ogni stadio di vita: uova, larva, pupa e adulto.

Danni causati da un attacco di Anobium punctatum su un tavolo in noce

Oggi ci sono nuovi trattamenti per la disinfestazione dei tarli tramite calore, come il trattamento a microonde e termico ad aria calda. Tali trattamenti sono impiegati per eliminare in modo ecocompatibile e definitivo i tarli e altri parassiti dannosi in tutte le loro forme biologiche (uovo, larva, pupa, adulto) che attaccano mobili antichi, travi, capriate, boiserie, parquet e tutti i manufatti di arredo in legno. La disinfestazione tramite le Microonde avviene sfruttando l’energia elettromagnetica per scaldare l’oggetto. Trattandosi di applicazioni in tempi molto brevi anche un piccolo errore può danneggiare il manufatto. Inoltre la presenza di oggetti metallici può provocare bruciature. Il trattamento aerotermico porta alla temperatura desiderata di 57 °C il manufatto in maniera omogenea e non risente della presenza di metalli. È inoltre solitamente più economico.

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